
Aritha o Reetha, la noce del sapone indiana, un’alternativa allo shampoo
L’Aritha (Sapindus mukorossi) è un albero che cresce in Asia, in particolare nelle zone collinari e sugli altopiani che circondano l’Himalaya. Nelle lingue locali viene chiamato aritha o reetha. Il suo frutto è la noce del sapone indiana: essa contiene saponine e per questo la polvere che se ne ricava può essere utilizzata, tra l’altro, come impacco lavante per i capelli.
Come si usa?
Si tratta di un lavaggio alternativo allo shampoo, ma comunque molto approfondito; è consigliato a chi ha i capelli grassi e desidera migliorare la situazione.
Pur essendo un trattamento naturale, ricordiamo però che non è totalmente innocuo: infatti la saponine sono tossiche per gli organismi acquatici e non solo, tant’è che l’aritha nelle sue zone di origine viene usata anche come insetticida. Per questo, lavarsi con l’aritha è utile anche nel caso sia necessario combattere i pidocchi.
Oltre a lavarli accuratamente, l’aritha rende i capelli setosi e brillanti ed evita la formazione di forfora, senza contare che pulisce e purifica la cute. Per usarla come shampoo alternativo, si devono seguire le regole valide in generale per le erbe ayurvediche: va preparata con acqua calda, lasciata riposare fino ad una decina di minuti e poi applicata massaggiando. Il tempo di posa per il semplice lavaggio può essere anche di soli 5-10 minuti, se invece si desidera fare un impacco vero e proprio si potrà mescolare l’aritha con altre polveri lavanti e condizionanti, come il sidr o lo shikakai, oppure curative, scelte in base alla necessità, e converrà tenerlo in posa per più tempo, possibilmente almeno un’oretta.
Dove si compra?
Si può acquistare nei negozi etnici, nelle bioprofumerie ed online. Le marche più comuni sono Hesh, AromaZone, Khadì, Erbe di Janas.