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Daniela – dal rame al mogano e ritorno

Daniela è un’utente del gruppo che ha pensato di condividere con tutte noi la sua esperienza. Il suo percorso è stato tortuoso, costellato inizialmente da quegli errori così comuni alle principianti a causa delle informazioni erronee ed incomplete, ma purtroppo tanto diffuse sul web riguardo all’henné. La voglia di imparare e sperimentare certo non le manca ed in poco più di due anni e mezzo ha ottenuto svariati risultati con l’henné (e a volte con qualche aiutino meno ortodosso): dal rame, al mogano, al rosso fuoco, di nuovo al rame!

Il punto di partenza è illustrato nella coppia di foto qui sotto: a sinistra il suo colore naturale, a destra la base sulla quale è stata fatta la prima hennata, cioè una tinta rossa di sei mesi prima.

Come per la maggior parte delle principianti, anche per Daniela il primo henné fu uno di quelli da erboristeria, l’Erbamea rosso naturale, preparato con acqua e limone e lasciato ossidare per 12 ore, secondo le tipiche regole tramandate come verità assoluta, nelle quali ahimè tutte noi ci siamo imbattute. Il tempo di posa fu di 4 ore. Dice Daniela: «Il colore non mi dispiaceva ma mi sembrava troppo “giallo”, così per avere lo stesso colore della tinta cercai delle ricette che mi avrebbero fatto virare più sul rosso. Essendo inesperta continuai ad hennare ogni mese cambiando varie ricette senza sapere che poi avrebbe stratificato».

«Per “fissare” l’henné feci un impacco circa due settimane dopo, perché lessi su dei siti che le prime volte si doveva farlo più spesso per fissare il colore». In effetti la stratificazione viene spesso dimenticata dalle fonti meno informate e ciò ne fa un problema nel quale incappano quasi tutti. Daniela quindi ha continuato sempre con la stessa ricetta, henné di erboristeria con acqua e limone/aceto, ossidato per 12 ore e tenuto in posa per 4. «Mi piacevano di più perché non tendevano troppo al giallo, ma non era il rosso che volevo. Continuai ad hennare ogni mese cambiando più ricette».

Tempo sei mesi e la stratificazione mostrò i suoi effetti. «Colpo di grazia: una bustina di tè ai frutti rossi e mirtilli che mi fece diventare mogano-violacea. Non capivo perché fossi diventata così scura».

Nella speranza di ottenere un rosso più vistoso ed intenso, a questo punto Daniela decise di provare ad usare un henné con picramato e scelse il Sitarama auburn, che però su una base già scura non le diede il risultato sperato.

«Continuai a fare l’henné e capii che dovevo schiarire, al buio sembravo troppo scura; anche se al sole erano un bellissimo rosso ma volevo fosse visibile anche all’interno. Provai a mettere paprika, zafferano, camomilla, rabarbaro… provai ad aggiungere solo limone nell’impasto ma niente. Nel dicembre 2014 scoprii un impacco schiarente al balsamo e limone e in due ore i risultati si sono finalmente visti. Continuai a schiarire con bicarbonato ed acqua ossigenata.
I mesi passavano e avevo tanti colori in testa. Feci una tinta dal parrucchiere, pensando di poter essere ramata ma il parrucchiere fece di testa sua e così mi uniformò si il colore ma me li fece mogano
».

Sulla tinta decise poi di riprovare con l’henné, utilizzando il Tazarine ed anche lo Zarqa, sempre con la stessa preparazione. Capelli sì sani, sì lucidi, ma non del colore sperato. Non ottenendo risultati degni di nota, prese una decisione molto drastica: farsi più e più volte le meches da sola, con ossigeno a 30 volumi e polvere decolorante. Il risultato è quello che vediamo nella foto qui a sinistra: il colore finalmente le piaceva, ma i capelli ne uscirono a dir poco provati.

Si torna all’henné! Questa volta però con l’esperienza della stratificazione sulle spalle e sapendo che per il tono caldo tanto agognato il Tazarine è l’ideale. Tuttavia, continuando ad usare il succo di limone, i capelli iniziarono a virare troppo sul castano ramato invece che restare sul rame brillante. Nel dicembre 2015, dunque, Daniela dà ancora una possibilità all’henné con picramato, utilizzando l’Erbamea rosso rinforzato ed ottenendo il risultato pieno ed acceso che possiamo ammirare qui sotto.

Poi, una piccola grande svolta: «Stando qui sul gruppo ho imparato le proprietà delle altre erbe e conoscendo di più l’henné mi sono permessa di giocare con le erbette».
Nelle tre foto in basso vediamo i risultati di tre esperimenti, nell’ordine: Zarqa con sale; 50% Tazarine e 50% robbia con acqua calda e bicarbonato; henné con sola acqua calda.

Un rosso per il quale tante di noi impazzirebbero, ma Daniela ha deciso di intraprendere la strada verso un rame brillante. Ha fatto impacchi schiarenti con lozione Schultz, poi ha usato con cautela l’acqua ossigenata per la gioia dei capelli in passato decolorati, poi balsamo e limone, shampoo e limone, impacchi di oli e, dopo due mesi, ha fatto brevi pose di Tazarine.
L’attuale colore è stato ottenuto con una miscela di maka, Tazarine, curcuma e camomilla concentrata, tenuta in posa per due ore (foto a sinistra), e ravvivato con un successivo impacco tintorio e nutriente composto da Tazarine, uovo, maka, olio e latte di cocco (foto a destra).

Sarà Daniela finalmente soddisfatta del risultato raggiunto? È facile immaginare che la sperimentazione non si fermerà qui…

COMMENTS
  • Cristina

    REPLY

    Ciao daniela, io sono nuova del mondo dell’henne, e volevo chiederti se mi daresti le quantità precise e la ricetta dell’impacco che hai fatto(tazarine, uovo ,maka.. Ecc)
    Grazie

    Febbraio 25, 2018
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