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Tingere i capelli con la Lawsonia Inermis, l’unico vero henné

La lawsonia inermis, nota anche come lawsonia alba, è il nome botanico di quello che comunemente chiamiamo “Henné, henna, mehndi” un arbusto appartenente alla famiglia delle Lythracee, coltivato principalmente nelle zone settentrionali dell’Africa e nell’Asia sud-occidentale, conosciuto ormai da millenni per le sue proprietà tintorie ed utilizzato anche per scopi terapeutici e nell’ambito di rituali religiosi tradizionali.

La polvere di henné si ottiene tramite macinazione e micronizzazione delle foglie, è in queste ultime, infatti, che è contenuta la molecola colorante, il Lawsone (2 idroxy, 1,4 Naftochinone), un pigmento che tinge di rosso ed è in grado di legarsi alle proteine animali tramite una reazione chimica denominata addizione di Michael. Il lawsone dunque reagisce chimicamente con la cheratina, una proteina di cui sono formati i nostri capelli, legandovisi in modo permanente. A differenza delle tinte tradizionali non sottrae melanina ma aggiunge strati di pigmento, per questo motivo l’henné ha la capacità di ispessire e rafforzare i capelli, rendendoli anche più lucidi e corposi. Questo processo si chiama stratificazione, e non sempre è desiderabile (Clicca qui per scoprire come funziona la stratificazione e perché non a tutti è consigliabile)

Proprietà cosmetiche e tintorie

La colorazione che è possibile ottenere con l’henné sarà nei toni dell’arancione e del rosso e dipenderà fortemente dal colore di base dei capelli. (L’henné schiarisce? clicca qui per scoprirlo). Inoltre, moltissimo incidono anche il luogo di coltivazione, le caratteristiche del suolo, il periodo di raccolta e l’età delle foglie, nonché gli ingredienti usati per la preparazione. Se vogliamo ottenere colori diversi dal rosso, come il castano, il mogano, il nero o il biondo su basi chiare bisogna mischiare altre erbe tintorie con la lawsonia creando dei mix tintori.

Per maggiori informazioni su come preparare e tingere con l’henné clicca qui

Il picramato di sodio

Si tratta di un colorante sintetico che talvolta viene aggiunto all’henné allo scopo di ottenere una colorazione più intensa in tempi molto brevi. Risulta tossico se presente in percentuale superiore allo 0,2%, ma certamente negli henné in commercio nell’ambito dell’Unione Europea la quantità di picramato sarà rispettosa dei limiti di legge. Ad ogni modo, può causare sensibilizzazione ed allergia e va evitato se si sceglie di utilizzare prodotti esclusivamente naturali. Nell’INCI è indicato con il nome di sodium picramate. La preparazione di henné che contengono questa sostanza avviene mescolando la polvere con acqua ed applicando l’impacco immediatamente; come tempo di posa è sufficiente un’ora.

di Clara

COMMENTS
  • Pamela

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    Ciao io ho sempre fatto tinte nere ora è un paio di mesi che sono rossa e una mia amica mi ha parlato dell’henne siccome non me ne intendo qualcuno può darmi qualche info per far sì di mantenere il mio rosso e fortificare il capello

    Giugno 24, 2018
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Passione Henné