Image Alt
 • Foto e ricette  • Lidia e Veronica – riflessi nero/blu e come ottenerli

Lidia e Veronica – riflessi nero/blu e come ottenerli

Tra le colorazioni più difficili da ottenere con le erbe tintorie, ormai è noto, il nero/blu si piazza direttamente testa. Spesso si prova e riprova anche per mesi e mesi con scarsi risultati. Abbiamo così deciso di raccogliere qualche esperienza visto che ormai la vecchia ricetta di Elisabetta e Francesca non è più realizzabile considerando che il famoso Brun Grenat non è più disponibile sul mercato.

Lidia e Veronica, la prima una nostra moderatrice e la seconda un’utente, hanno deciso di mettere a disposizione la loro esperienza sperando che possa tornarvi utile al fine di ottenere questo difficile, ma affascinante colore.

Prima di leggere i consigli di Lidia e Veronica è però meglio chiarire alcune cose:

  1. una buona base di sola lawsonia (henné) aiuta l’indigo a fissarsi meglio, dunque è consigliabile fare prima qualche hennata in purezza e poi procedere all’aggiunta di indigo ed altre erbe tintorie.
  2. per chi ha capelli chiari, decolorati o bianchi è obbligatorio il doppio passaggio.

Lidia

“Vediamo come ottenere, in tempi relativamente brevi, un nero intenso con riflessi blu (riflessi più o meno marcati e visibili a seconda della tonalità della luce: più fredda è la luce più il blu è visibile).

Gli ingredienti di base sono essenzialmente 5:

  • Lawsonia, preferibilmente tono freddo (meglio ancora se appena preparata con acqua calda e congelata una volta che si è raffreddata, per poi scongelarla e ricongelarla più volte)
  • Indigo
  • Bicarbonato
  • Zucchero
  • Sidr 

Le percentuali possono naturalmente variare a seconda della base di partenza ed al livello di stratificazione: sulla mia base castano scuro hennata da qualche anno uso:

  • 20% lawsonia (ovvero su 100 gr di polveri totali la lawsonia pesa 20 grammi)
  • 80% indigo (ovvero su 100 gr di polveri totali l’indigo pesa 80 grammi)
  • 1 cucchiaino abbondante di sidr, che funge da mordente, quindi aiuta a fissare l’indigo
  • 2 cucchiai di zucchero
  • Mezzo cucchiaino raso di bicarbonato

Procedimento

Preparo la lawsonia con acqua calda non bollente, l’impasto deve risultare cremoso. Dal momento che uso congelarla per far sì che la molecola del lawsone, “stressata”, possa regalarmi il tono più freddo possibile, creo un impasto molto molto denso, perché in fase di scongelamento acquisterà poi la giusta densità acquisendo ulteriore acqua dal processo di scongelamento. In genere uso solo lawsonia tono freddo, le migliori per me sono mdh o star rashmi. Quando mi accingo a scongelare a bagnomaria la crema di lawsonia  inizio a preparare l’indigo con acqua molto calda, in modo che il colore inizi ad essere rilasciato da subito, aggiungendo mezzo cucchiaino raso di bicarbonato (l’indigo ha infatti bisogno di ambiente neutro o leggermente basico per rilasciare al meglio il suo tipico colore) . Dopo aver mixato bene il prodotto con l’aiuto del mixer, aggiungo il cucchiaino abbondante di sidr.

Mentre la lawsonia finisce di scongelare e l’indigo riposa, iniziando a formare la tipica patina viola/bluastra, mi lavo i capelli. Uso solo shampoo e come ultimo risciacquo impiego una soluzione che punti ad aprire il più possibile (senza recare danni) le squame del capello: un litro e mezzo di acqua in cui disciolgo un pizzico (non abbondante, solo spolverato) di bicarbonato

A questo punto unisco lawsonia, indigo e sidr, mischio per omogeneizzare bene ed aggiungo due cucchiai di zucchero (bianco o di canna è indifferente). Lascio in posa dalle tre alle quattro ore, poi sciacquo, spalmo un poco di balsamo principalmente sulle lunghezze, risciacquo bene e faccio un ultimo risciacquo acido con lo scopo di ripristinare il pH e chiudere le squame del capello (un lt e mezzo di acqua in cui disciolgo un cucchiaino scarso di aceto).

Ma una ricetta, si sa, non basta…

Il trucco, infatti, per ottenere riflessi blu in modo relativamente rapido è STRATIFICARE: questo significa impaccare spesso (nel primo mese almeno tre impacchi tintori) e scaricare il meno possibile (per questo il primo lavaggio post impacco tintorio lo faccio a base di sidr).

Per sapere cos’è la stratificazione clicca qui.

Inoltre per accentuare il blu o dare riflessi lievemente più intensi, alterno negli impacchi tintori l’uso del campeggio preparato a parte con allume di potassio: il capeggio così preparato rilascia un colore violaceo che insieme all’indigo ne rafforza la tipica colorazione blu. Può essere utile usare anche il Nerofumo de Shiraz che contiene isatis tinctoria, conosciuta meglio come guado, una polvere che contiene indigotina e che rilascia una colorazione bluastra.


Veronica

Per me è stato difficilissimo ottenere il mio amato nero blu, colore che riuscivo ad ottenere solo con tinte chimiche, come vedete il mio colore naturale è sul biondo ed ottenere un colore del genere partendo da una base così chiara non è affatto semplice.
Ho iniziato il percorso ecobio da 2 anni e sono incappata in un articolo del vostro sito che spiegava le proprietà dell’indigo.
Avevo una ricrescita di circa 6/7 cm, non volevo più usare tinte chimiche, così ho preso coraggio e mi son buttata…
Ho fatto un primo passaggio di rosso freddo di Janas e indigo circa 50 e 50, il giorno dopo ho fatto solo indigo…mi sono ritrovata la ricrescita sul rossiccio e le lunghezze blu così una mia amica mi ha consigliato un mix già pronto per provare ad avere un colore omogeneo ed ho fatto in nero di Sitarama. Una volta scurita la ricrescita ho iniziato a fare 20% mdh ossidato per 8/12 ore, congelato e scongelato, e 80% indigo di khadi preparato a parte con un pizzico di bicarbonato, così  per due impacchi a settimana per un mesetto e mezzo, visto che il riflesso rosso era duro a morire.

POST A COMMENT

Passione Henné