
Il mallo di noce, un riflessante naturale
Forse non tutti sanno che le noci non crescono sugli alberi così come siamo abituati a vederle: esse sono contenute in un involucro verde, costituito da una parte interna carnosa ed una buccia esterna. Il mallo di noce è proprio questa parte carnosa, verde quando il frutto è fresco e che diventa poi marrone seccandosi. Viene tradizionalmente utilizzato come aromatizzante e colorante nella produzione del nocino, un liquore, ma anche sui capelli e sulla pelle: infatti, contiene una molecola chiamata juglone che reagisce con la cheratina, producendo una pigmentazione rosso-bruna. Sulla pelle è utilizzato in forma di olio per ottenere una finta abbronzatura (tipico esempio ne è quella dei bodybuilder alle competizioni), ma anche come effettivo abbronzante: protegge dai raggi UVB pur stimolando la melanogenesi, effetto dei raggi UVA.
Il nome scientifico dell’albero delle noci è juglans regia, quindi nell’INCI per indicare il mallo di noce troveremo juglans regia shell powder, oppure juglans regia seed coat powder e simili.
Come si usa?
L’olio può dare, o meglio enfatizzare le tonalità castane, ma per la colorazione dei capelli si utilizza per lo più la polvere di mallo di noce. È preferibile mescolarla all’henné o almeno alla cassia: infatti, non ha altra proprietà che quella tintoria e da sola non è particolarmente in grado di legarsi al capelli, come al solito l’ideale è sfruttare la capacità della lawsonia di fondersi con la cheratina per far sì che anche le altre polveri tintorie abbiano un effetto più duraturo. Quindi, in linea di massima, è sconsigliato fare un impacco con solo mallo di noce.
Siccome tinge di marrone, è una polvere che si presta benissimo a raggiungere o mantenere i toni castani e tipicamente rientra nelle composizioni delle miscele castane.
Su capelli già castani, infatti, è ottimo applicare miscele di cassia e mallo: in pratica, l’effetto è equiparabile a quello di un riflessante fatto dal parrucchiere. I capelli saranno più corposi e lucenti, il colore più intenso e pieno.
Aggiungendo il mallo di noce all’henné, invece, si smorzerà il rosso e si potrà raggiungere un rame scuro o un castano rossastro, sempre tendenzialmente caldo, a seconda delle proporzioni.
Su basi molto chiare, bianche e bionde, non si usa il mallo da solo perché non è in grado di tingere abbastanza, va comunque mescolato all’henné o ad altre polveri, come l’henné biondo, e servirà a smorzare/scurire il colore verso il marrone. All’opposto, su basi molto scure, questa polvere risulta sostanzialmente inutile: può riscaldare il colore dato dall’indigo rendendolo più marroncino, invece per ottenere toni sempre sul bruno ma più freddi conviene usare il katam.