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Il metodo delle monetine di rame

Ultimamente si è menzionato spesso nel gruppo il metodo delle monetine di rame per la preparazione dell’henné. Ma di che cosa si tratta precisamente? E comporta dei rischi per la salute?

In molti dei paesi in cui l’henné è di uso comune e tradizionale, esso viene preparato in pentole di rame e lasciatovi ossidare più o meno a lungo. Questa pratica ha la funzione di aumentare il rilascio di colore, anche se in generale non dimentichiamo che nella medicina ayurvedica i metalli hanno un ruolo importante ed il rame non viene certo impiegato puramente a questo scopo. Alcune ragazze del gruppo hanno pensato di sperimentare, ma non tutti hanno più in casa dei tegami di rame: sono state dunque utilizzate le monete da 1, 2 e 5 centesimi, che sono fatte di acciaio ricoperto di rame. Pare superfluo precisare che, prima di metterle nell’henné, è necessario lavarle accuratamente.

Una prima prova è stata fatta con henné Zarqa lasciato ossidare dalla mattina al pomeriggio con dentro alcune monete.

Sia sulla pelle che sui capelli, dove è stato in posa per circa tre ore, si può ben vedere come l’henné abbia donato una colorazione decisamente intensa e brillante. Il processo ha anche reso le monetine particolarmente pulite, come nuove di zecca.

L’esperimento di un’altra utente, invece, è consistito nel far ossidare per sei ore 100g di henné rosso freddo di Janas, preparato con acqua a temperatura ambiente e 21 monetine di rame. Due cucchiai di ibisco sono stati aggiunti a fine ossidazione. Questo il risultato, con diverse luci:

Una terza utente ha invece preparato l’henné Rashmi con acqua tiepida, monetine, red kamala ed un pizzico di bicarbonato, l’ha lasciato ossidare per 9 ore a temperatura ambiente, l’ha congelato, scongelato e tenuto in posa per 7 ore.

Questo è quanto, per il momento. Abbiamo notato che, anche con solo un’oretta di riposo, il rame potenzia il rilascio del colore da parte della lawsonia e questo sicuramente sarà apprezzato da chi insegue il rosso rubino e in generale i toni freddi. Tuttavia, non dimentichiamoci che con questo procedimento il rame passa nell’henné (ancora di più se si usassero sostanze acide) e si tratta pur sempre di un metallo pesante, tossico, che resta a contatto con la cute per molte ore. Come si sa, è la dose a fare il veleno, pertanto, seppur incoraggiamo la curiosità e la sperimentazione, sconsigliamo di adottare abitualmente questo metodo.

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