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 • Cura dei capelli: tecniche e consigli  • Oli e burri per nutrire i capelli

Oli e burri per nutrire i capelli

La parola nutrimento è ovviamente utilizzata in modo improprio: l’unico nutrimento che possiamo effettivamente dare ai nostri capelli viene dall’interno, dall’alimentazione, la cui qualità influenza la qualità dei capelli che cresceranno. Per curare le nostre chiome, invece, tutto ciò che possiamo fare è agire dall’esterno. Si parla di nutrimento con riferimento all’utilizzo di sostanze grasse, emollienti, che vanno a reintegrare la componente lipidica del capello, possono proteggerlo e possono influenzarne la capacità di trattenere l’umidità.

Oli e burri sono gli ingredienti più comunemente utilizzati per nutrire i capelli: nell’immaginario collettivo hanno la funzione di rendere più sani, morbidi e corposi i capelli secchi e magari danneggiati. A questo proposito, ribadendo che per i capelli danneggiati l’unico reale rimedio sono le forbici, vogliamo anche ricordare che oli e burri non sono la panacea di tutti i mali: sebbene vengano molto spesso consigliati a chi domanda come trattare i propri capelli secchi, essi non sono la soluzione preferibile perché molto spesso ciò che manca è semplicemente l’idratazione, che un olio ovviamente non può dare.
Senza contare che un tipico errore da principiante è proprio quello di fare continuamente impacchi grassi, che a lungo andare hanno un effetto decisamente controproducente, rendendo i capelli stopposi ed ingestibili.

Per non appesantire eccessivamente la lettura, parleremo per lo più soltanto di oli, ma il discorso che faremo varrà tal quale anche per i burri, la cui unica differenza, per ciò che ci interessa, è lo stato solido e quindi la necessità di ammorbidirli o scioglierli per poterli applicare sui capelli. Cercheremo di spiegare in modo semplice quali sono gli effetti dei grassi sui capelli e come scegliere di volta in volta quelli più adatti alle nostre esigenze. Per chi desiderasse approfondire ulteriormente, si rimanda a questa accurata serie di articoli, fonte principale di quanto segue.

Come agiscono gli oli sui capelli?

Ci sono tre modi in cui gli oli agiscono sui nostri capelli.

  • Rivestimento:  l’olio ricopre la superficie del capello, impermeabilizzandolo. Questo fa sì che sia ridotto lo scambio di umidità con l’esterno: l’acqua evapora molto più lentamente dal capello e l’umidità esterna non viene facilmente assorbita. Un leggero strato di olio sulla superficie del capello lo rende più scivoloso, scorrevole e lucente, senza appesantirlo troppo (è molto importante imparare a dosare l’olio, soprattutto quando lo si usa come leave in, per evitare di ritrovarsi con i capelli appesantiti e visibilmente unti). Inoltre, l’olio fornisce al capello una protezione dall’eccessivo calore del phon (ma no, non esiste un termoprotettore che riesca a schermare i capelli dall’eccessivo calore del phon, men che meno da quello della piastra:  la soluzione è usare il phon tiepido, o caldo ma tenendolo a distanza, e non usare la piastra).
  • Penetrazione: alcuni oli riescono a penetrare nel capello, a “nutrirlo”, se così vogliamo dire. Lo rendono impermeabile più a lungo, nonché più liscio e lucente, dal momento che aumentano l’adesività tra le sue scaglie.
  • Essicazione (polimerizzazione): alcuni oli creano una sorta di film molto flessibile ma resistente sulla superficie del capello.

Quali sono le differenze tra i vari oli? 

Gli studi hanno dimostrato che gli effetti degli oli sui capelli dipendono dalle caratteristiche delle loro molecole:

  • a penetrare bene nei capelli sono gli oli e i burri composti da acidi grassi saturi a catena medio-corta, come l’olio di cocco ed il burro di murumuru, che hanno un alto contenuto di acido laurico (>40%). Per converso, questi grassi non creano o creano solo parzialmente una “pellicola protettiva” sui capelli. Discretamente, ma un poco meno agevolmente penetrano gli acidi grassi saturi medio-lunghi, come il palmitico, lo stearico ed il miristico, e gli acidi grassi monoinsaturi (oli di palma, oliva, mandorle, argan, avocado, burro di karité, etc.).
  • sono invece siccativi/polimerizzanti gli oli composti per lo più da acidi grassi polinsaturi, che per le maggiori dimensioni delle loro molecole penetrano scarsamente nel capello. Si tratta soprattutto di oli e burri con alto contenuto di acido linoleico, primo fra tutti naturalmente l’olio di semi di lino.

Pertanto, risulta utile andare a cercare la composizione degli oli a nostra disposizione al fine di usarli al meglio.

Come si utilizzano oli e burri?

Questo è un punto estremamente dibattuto, con una spaccatura fra colore che sostengono che gli oli debbano necessariamente essere applicati a capelli umidi e colore che invece ne ammettono l’uso a capelli asciutti. Coerentemente con quanto fino ad ora esposto e continuando a seguire l’accurata trattazione di NoNonSenseCosmEthic, che ci sembra fondata su un approfondito lavoro di ricerca scientifica, ci sentiamo di consigliare di scegliere il metodo di applicazione a seconda dello scopo che si desidera ottenere, che come abbiamo visto condiziona anche la scelta dell’olio.

Dunque, se vogliamo solo che l’olio rivesta e protegga i nostri capelli, potremo applicarlo anche a capelli umidi, il che è ottimo per mantenerli anche idratati ed è proprio ciò in cui consiste il leave in, tecnica protettiva di lunghezze e punte.
Se ci interessa soprattutto la penetrazione o la polimerizzazione, appare preferibile l’applicazione a capelli asciutti ed è conveniente coprire la chioma per mantenere il calore.
Chiaramente, se per il leave in scegliamo un olio altamente capace di penetrare nel capello, come quello di cocco, non avremo solo un effetto di rivestimento: i capelli si asciugheranno e l’olio riuscirà anche a penetrare.

Pre- o post-shampoo dipende sempre dallo scopo che vogliamo ottenere.
Se l’impacco riguarda tutta la chioma, magari anche la cute, ed è abbondante, ovviamente dovrà essere seguito da uno shampoo, che rimuoverà l’eccesso di oli, badando bene a non sgrassare eccessivamente.
Se si tratta soltanto di rivestire lunghezze e punte con un leggero strato oleoso allo scopo di nutrirle e proteggerle, non sarà necessario lavare.

Come lavare al meglio un impacco di oli?

L’ impacco pre-shampoo di oli può creare delle difficoltà in fase di lavaggio. Sicuramente, da un lato, non vogliamo ritrovarci dopo il lavaggio con i capelli ancora unti; dall’altro lato, però, fare l’impacco per poi dover insistere più e più volte con lo shampoo è decisamente controproducente. Un ottimo metodo consiste nell’applicare sui capelli unti o dell’uovo (che, come sappiamo, è nutriente e lavante) oppure abbondante maschera o balsamo, che rimuoveranno l’eccesso di olio e permetteranno di procedere poi molto più agevolmente con il solito shampoo.

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