
Robbia o Manjishta: per tingere i capelli e curare la pelle
“Robbia”, o meglio Rubia, è un genere di piante che include circa una sessantina di specie, delle quali quelle che interessano a noi per la colorazione dei capelli sono soltanto due, indicate qui di seguito con i loro nomi scientifici, cioè come le troviamo nella lista degli ingredienti:
- Rubia cordifolia, anche nota come robbia indiana, si trova spesso sotto il nome sanscrito manjishta
- Rubia tinctorum, o robbia comune o garanza
Entrambe le piante sono note sin dall’antichità per il loro potere tintorio, dovuto all’alizarina contenuta nelle loro radici: vi sono testimonianze dell’uso di robbia in un sito archeologico pakistano risalente al terzo millennio avanti Cristo e tale impiego è proseguito fino alla fine del XIX secolo, quando in Germania si scoprì il modo di sintetizzare artificialmente la molecola colorante.
La robbia è anche utilizzata tradizionalmente nella medicina ayurvedica indiana; in questo caso, si tratta della rubia cordifolia o manjishta. Anche la rubia tinctorum o garanza ha avuto il suo ruolo nella tradizione erboristica del passato, ma attualmente essa è inserita nella lista del Ministero della Salute delle piante il cui uso non è ammesso come integratore alimentare, poiché numerosi studi ne hanno rivelato l’attività genotossica e probabilmente carcinogenica (si parla comunque di un uso interno, non esterno come colorazione per i capelli).
Come si usa?
In commercio troviamo entrambe le suddette specie, sia come polveri pure che aggiunte a miscele già pronte. La robbia è una pianta tintoria molto versatile, che ci permette di ottenere sia toni ramati e caldi, fino al mattone, sia toni più freddi. Da che cosa dipende il risultato che otterremo? Semplice, dal pH! Se la polvere viene preparata con sola acqua od aggiungendoci anche sostanze acide darà un colore più caldo; se viene invece mescolata con del bicarbonato, virerà sul rosso freddo. Questa differenza si manifesta chiaramente già dal colore che assume il composto, come possiamo vedere in queste due foto, scattate da Marianna:
Come per tutte le altre piante tintorie, anche per la robbia si consiglia sempre di aggiungerla all’henné, il quale solo si lega alla cheratina dei capelli e fa sì che il colore donato anche da altre erbe sia più duraturo.
Cura della pelle
La manjishta è molto apprezzata per la cura della pelle. Riduce le infiammazioni cutanee, è purificante, astringente ed ha un effetto ringiovanente: tonifica il tessuto cutaneo appianando le piccole rughe ed incentiva la micro-circolazione. In India è amata perché aiuta ad ottenere un colorito più uniforme riducendo le discromie ed imperfezioni, ma non dimentichiamoci del suo potere tintorio che su una pelle più chiara potrebbe giocare brutti scherzi! Per noi è quindi opportuno mischiarla sempre con altre sostanze dalle proprietà utili in base al nostro tipo di pelle, come argilla, polvere di rosa damascena, tulsi, amla, neem, aloe, e fare pose brevi, attorno ai 5 minuti, se la quantità di robbia nella maschera è rilevante.