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Henné, tinte chimiche e decolorazioni: rischio di diventare verde?

Quando per la prima volta ci approcciamo al mondo dell’henné e delle erbe tintorie ci vengono date tutta una serie di informazioni, molte delle quali risultano essere scorrette. Tra i falsi miti che circolano maggiormente su questo argomento c’è quello secondo il quale tinte e decolorazioni siano del tutto incompatibili con l’henné e le erbe tintorie. Ci sembra per cui opportuno trattare questo argomento affinché venga fatta chiarezza.

Andiamo dunque per gradi e cerchiamo di capire in quali casi, usando l’henné prima o dopo dei trattamenti chimici, si rischia di “diventare verdi”

COME FUNZIONANO ERBE, TINTE E DECOLORAZIONI?

Come sappiamo, l’henné e le erbe tintorie tingono tono su tono, il che significa che non vanno ad alterare il colore di partenza e non sono assolutamente in grado di schiarirlo: in pratica ci si sommano, ragion per cui il risultato che si ottiene dipende strettamente dalla base. Sempre tono su tono lavorano anche i bagni di colore ed i balsami semipermanenti.

Al contrario, le classiche tinte chimiche operano andando a sollevare le cuticole del capello per far sì che vi si inseriscano molecole di colore sintetico. Esse sono sempre costituite da due parti, che vanno mescolate tra di loro qualche minuto prima dell’utilizzo: una è alcalina e contiene i precursori delle molecole coloranti, l’altra è ossidativa e contiene perossido di idrogeno (il cosiddetto ossigeno). Una volta applicate sui capelli, il pH alcalino ne farà sollevare le squame e tramite reazione chimica si avrà la colorazione.
Le tinte chiare utilizzano ossigeno a più alti volumi, in modo tale che la base sottostante venga leggermente schiarita e si ottengano riflessi accesi e vibranti; questo avviene ad esempio per i biondi, i rossi e qualche castano chiaro miele o ramato.

La decolorazione invece è il metodo più utilizzato per schiarire i capelli naturali o trattati di uno o più toni e può servire a preparare il capello per una tinta di un colore chiaro. Essa opera attraverso la depolimerizzazione della melanina (cioè la proteina che determina il colore del capello): in parole semplici, delle sostanze ossidanti agiscono sulla struttura della melanina e la degradano, cioè la sottraggono del tutto o in parte al capello.

COME POSSO RIPARARE I DANNI CAUSATI DA TINTE E DECOLORAZIONI?

Banalmente, non si può. Che si tratti di una tinta o di una vera e propria decolorazione, è il modo attraverso il quale si schiarisce che causa un danno irreparabile. Come abbiamo appena visto, infatti, la melanina viene sottratta al capello in una certa quantità, tanto maggiore quanto più si vuole schiarire. E la melanina è una proteina, è una parte integrante del capello: una volta rimossa non vi è modo di ripristinarla. Per questo motivo, schiarendo si causa sempre un danno irreparabile al capello. Un piccolo danno se si schiarisce poco, un grosso danno se si schiarisce molto, ma comunque un danno irreparabile.

QUINDI SE FACCIO L’HENNÉ DIVENTO O NO VERDE?

No, purché l’henné sia puro. Se l’henné è puro, non vi è problema né a farlo su capelli tinti/decolorati, né a tingere/decolorare capelli hennati. Il peggio che possa succedere, in questo secondo caso, è che la tinta o la decolorazione prendano meno; in particolare, decolorando su capelli hennati è più probabile ottenere un ramato, non il classico biondo-giallo.

Se invece l’henné contiene picramato di sodio, vi è la seria possibilità che questo reagisca con il perossido di idrogeno (cioè l’ossigeno o la polvere decolorante), causando gli spiacevoli risultati cromatici. C’è chi si ritrova riflessi verdastri, chi si ritrova i capelli bruciati tout court. Mescolando henné con picramato ed anche semplice acqua ossigenata si noterà un’effervescenza, manifestazione di tale reazione chimica appunto.

E LE ALTRE ERBE TINTORIE?

Le altre erbe tintorie non creano problemi, tranne l’indigo. L’indigo (e similmente il guado) di per sé tinge di blu.
Non è una buona idea usarlo su capelli decolorati al biondo perché, non per qualche strana reazione ma per semplice teoria del colore, si otterrà una tonalità verdastra: la somma di giallo e blu, infatti, dà il verde (o blallo, che dir si voglia – pic related). Lo stesso vale per i capelli biondi naturali, l’indigo da solo è da evitare; talvolta si trova come ultimo ingrediente in miscele bionde, è presente in quantità minima per raffreddare il colore.
Altrettanto avviene se capelli tinti con indigo o miscele contenenti indigo vengono decolorati: i riflessi verdognoli sono dietro l’angolo, anche a distanza di molti mesi dall’ultimo utilizzo di questa polvere. Per rimuovere una stratificazione di indigo, la decolorazione è la scelta più sbagliata che si possa fare; molto meglio, piuttosto, il colour remover.

HO I CAPELLI VERDI! CHE FACCIO?

Se purtroppo questo articolo arriva troppo tardi ed il guaio è già stato fatto, ci si può consolare perché è rimediabile: il colore complementare del verde è il rosso e mischiati danno il marrone, quindi si potrà utilizzare la lawsonia per tonalizzare e sbarazzarsi dei riflessi verdognoli.

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  • Stefania Lubrani Fiore

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    Grazie, molto esauriente e chiaro
    Stefania Lubrani Fiore

    Gennaio 25, 2019
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Passione Henné